IL RICONOSCIMENTO DELLE VITTIME NELLE FORZE ARMATE
I primi riconoscimenti di queste vittime nelle Forze Armate sono dovuti all’entrata in vigore dell’Art. 20 della Legge 183/10, per quanto riguarda la Marina Militare. Come abbiamo già detto, successivamente, i riconoscimenti così come i benefici sono stati estesi anche alle vittime dell’Esercito e dell’Aeronautica. La chiave di volta per tali riconoscimenti è costituita dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, Ordinanza N. 823/2021. Quindi, la giurisprudenza è ormai consolidata ed estesa anche ad altri rischi. Tra questi, le vittime dell’uranio impoverito, e dei vaccini contaminati.
L’Esercito, così come la Marina, per svolgere le sue funzioni istituzionali, ha impiegato ed impiega sistemi d’arma e strutture, alcune delle quali in amianto. Oltre alle polveri e le fibre di amianto, i militari sono esposti ad altri agenti di rischio, come quelli legati all’utilizzo di altre sostanze cancerogene. Tra queste, i metalli pesanti, gli elementi radioattivi, e anche delle pratiche, come quelle vaccinali.
Quello dei vaccini, con additivi tra i quali metalli pesanti è uno degli elementi di rischio. Tanto che coloro che hanno subito questa pratica vaccinale, hanno sviluppato delle neoplasie.
Tra gli ulteriori elementi di rischio, occorre ricordare l’uranio impoverito e il gas radon. Solo recentemente, si è affermata la cultura della sicurezza e si è affermato il principio della applicabilità dell’Art. 2087 del Codice Civile. Con le norme del Decreto Legislativo 81/08 trovano applicazione anche nel settore delle Forze Armate e della Difesa Militare. Quindi, dopo l’entrata in vigore del nuovo testo unico, anche nelle Forze Armate, e quindi nell’Esercito, sono stati valutati i rischi.
Quello della sicurezza sul lavoro, e quindi della tutela della salute, è un aspetto importante che non può essere sottovalutato. La Relazione Finale della Commissione Uranio Impoverito, ha dimostrato che vi è un’alta incidenza di malattie tumorali tra coloro che hanno svolto servizio nell’Esercito. Questa emergenza va ben oltre l’aspetto delle malattie asbesto correlate, e riguarda anche altre neoplasie.
Nel corso della Commissione Parlamentare d’Inchiesta del 2017 sono state depositate prove decisive e denunce di queste situazioni di rischio. Queste dichiarazioni risultano richiamate poi nella relazione finale del 2018 della Commissione Parlamentare d’Inchiesta della Camera dei Deputati.
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