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URANIO IMPOVERITO: COS’E’, DOVE SI TROVA E LA STRAGE DEI MILITARI

 

L’uranio impoverito è un metallo pesante utilizzato principalmente nella fabbricazione di armi e munizioni, ma anche in molti altri ambiti, compresi ambiti non strettamente militari, in ambito civile.
In questa mini guida scopriamo cos’è l’uranio impoverito, dove si trova, quali sono i sintomi e le malattie connesse alla sua esposizione. Scopriremo anche come difendersi legalmente e come ottenere lo status di vittima del dovere e cosa comporta.

Che cos’è l’uranio impoverito?
L’uranio impoverito è un sottoprodotto del procedimento di arricchimento dell’uranio. Viene utilizzato come combustibile nelle centrali nucleari e come principale elemento detonante nelle armi nucleari. Ha un basso costo e un’alta reperibilità trovandosi accumulato nei depositi di scorie radioattive. Inoltre è duttile, in grado di assorbire le radiazioni e in grado di accendersi spontaneamente.

Dove si trova l’uranio impoverito?
– Campo medico nella schermatura dalle radiazioni (RX, TAC e Risonanza magnetica)
– Campo navale e aerospaziale usato come contrappeso in applicazioni aerospaziali, come per le superfici di controllo degli aerei (alettoni e piani di coda)
– Pozzi petroliferi come parte delle sinker bars, cioè quei pesi usati per fare affondare le strumentazioni nei pozzi pieni di fango
– Sport usato nelle frecce per il tiro con l’arco e nelle mazze da golf
– Munizioni e corazzature usato nelle munizioni anticarro, proiettili anticarro e nelle corazzature di alcuni sistemi d’arma, risultando molto efficace contro le corazzature e più economico dell’altrettanto efficace tungsteno monocristallino. Le munizioni all’uranio impoverito sono state esplose per la prima volta in un conflitto durante la Prima Guerra del Golfo da parte dell’esercito statunitense, principalmente da cannoni i cui proiettili contenevano ognuno 272 grammi di uranio impoverito (proiettili all’uranio impoverito). L’uranio impoverito trova largo utilizzo anche nella guerra in Bosnia ed Erzegovina, nella guerra del Kosovo e, in misura minore, nella Seconda Guerra del Golfo, ma anche in Somalia, in Afganistan, in esercitazioni navali lungo tutto il Mediterraneo, nelle Missioni di Pace. L’utilizzo di proiettili ad uranio impoverito hanno provocato nel personale militare esposizioni a nanoparticelle, polveri sottili e metalli pesanti.

Danni alla salute da esposizione
Oltre al rischio derivante dalle schegge di metallo, a lungo termine le conseguenze sull’ambiente e sulla salute degli esseri umani risultano essere devastanti, sia per la radioattività sia per la tossicità del metallo.
Oltre al rischio di avvelenamento da metalli pesanti, se l’uranio impoverito viene inalato, il metallo radioattivo si deposita nei polmoni e in altri organi causando diversi tipi di cancro.
Il quadro clinico è devastante, degenerativo ed irreversibile.

Dati sulle vittime dell’uranio impoverito
L’Osservatorio Nazionale Amianto ha censito circa 8.000 militari colpiti dalla cosiddetta Sindrome del Golfo e dalla Sindrome dei Balcani che sono stati colpiti da patologie tra le quali linfomi di Hodgkin e leucemie. I deceduti in seguito a patologie riconducibili ad esposizione, sono più di 375.
“In tutto si stimano circa 5.000 decessi nelle Forze Armate, sono stati identificati 830 casi di mesotelioma maligno con esposizione che si è insinuata persino nel domicilio dei militari, coinvolgendo i loro congiunti”. Le vittime di uranio e i loro famigliari combattono ancora le loro battaglie.

Cari amici, questo di oggi è un tema molto molto delicato e che richiede molta attenzione. Torneremo sicuramente a parlarne con altri articoli informativi e, sicuramente, il racconto e la documentazione di storie vere. Prima di passare oltre, condividete subito l’articolo con amici e colleghi. Al prossimo articolo!

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