DISTURBO DA STRESS POST TRAUMATICO
Il disagio è la manifestazione delle difficoltà di assolvere ai compiti evolutivi che vengono richiesti dal contesto sociale, per il conseguimento dell’identità personale e per l’acquisizione delle abilità necessarie alla soddisfacente gestione delle relazioni quotidiane. Tre sono i livelli del disagio:
- il disagio evolutivo endogeno, legato alla crisi di transizione dell’età adolescenziale
- il disagio socio culturale esogeno, legato ai condizionamenti della società complessa
- il disagio cronicizzante, legato all’interazione di fattori di rischio individuali con le precedenti forme di disagio; è questa la forma più grave di disagio, che prepara il terreno al disadattamento vero e proprio
DISAGIO DA STRESS POST TRAUMATICO
Il disturbo da stress post traumatico, detto anche PTSD (Post Traumatic Stress Disorder), è un disturbo presente nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, che comprende quei disturbi in cui l’esposizione a un evento traumatico o stressante è elencata esplicitamente come criterio diagnostico. In passato è stato definito anche nevrosi da guerra, perché spesso osservato nei soldati impegnati in battaglia. La caratteristica essenziale del DSPT è lo sviluppo di sintomi tipici che seguono l’esposizione a uno o più eventi potenzialmente traumatici rilevanti, eventi che interrompono il flusso continuo della vita naturale di un soggetto. Ad esempio, l’essere stati sotto i bombardamenti, oppure essere sopravvissuti al crollo di un edificio o ad una calamità naturale; aver avuto un incidente grave o aver subito una violenza sessuale, sono eventi che possono generare un PTSD.
La sintomatologia e la relativa predominanza dei differenti sintomi possono variare nel tempo, così come può variare anche la durata dei sintomi stessi, con un recupero completo entro tre mesi che si verifica in circa la metà degli adulti, mentre alcuni individui continuano a mostrare i sintomi per più di dodici mesi. In genere, i sintomi nel DSPT insorgono nei primi tre mesi dopo il trauma, sebbene possa esservi un ritardo di mesi o anche di anni prima che siano soddisfatti i criteri per una diagnosi. Comunque non può essere fatta diagnosi prima di un mese dall’evento traumatico. Il disturbo da stress post traumatico è una condizione psicopatologica che provoca disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sia sociale sia lavorativo o più in generale relazionale. In genere il soggetto presenta ansia, depressione, ricordi emotivamente molto intensi e immagini disturbanti dell’evento traumatico.
Il disturbo da stress post traumatico può manifestarsi in modalità diverse ma la caratteristica principale è lo sviluppo di una serie di sintomi ansioso depressivi a seguito di un evento potenzialmente traumatico. In alcuni pazienti prevalgono sintomi collegati alla paura, all’evitamento e all’ansia, in altri si osserva un calo del tono dell’umore e di interesse generale, altri ancora possono mostrare sintomi dissociativi, anche se spesso si osserva una combinazione di tutte queste manifestazioni.
I sintomi caratteristici pertanto sono:
- Sintomi intrusivi dell’evento traumatico (immagini relative all’evento traumatico)
- Sintomi di evitamento degli stimoli associati all’evento traumatico
- Sintomi di alterazioni cognitive ed emotive
- Sintomi di iperattivazione e reattività quali comportamento irritabile, ipervigilanza, difficoltà di concentrazione e disturbi del sonno
La diagnosi di disturbo da stress post traumatico può essere meglio specificata se sono presenti depersonalizzazione e derealizzazione. La depersonalizzazione è la costante sensazione di non essere in contatto con se stessi, come se ci si guardasse da fuori. La derealizzazione invece è la sensazione di irrealtà del mondo circostante, come se ciò che viene percepito fosse irreale, distante o distorto.
Cari amici, argomento del prossimo articolo sarà l’Osservatorio Epidemiologico della Difesa e suoi interventi nel benessere del Personale Militare e Civile. Buona lettura!